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A dieci anni di distanza dall'istituzione dell'ordinamento della professione di psicologo (Legge 56/89), il Codice si propone di mettere ordine in una materia che sin dall'inizio si presentava complicata e contraddittoria e che oggi è resa ancora più complessa dalla collocazione di una parte rilevante della professione nell'ambito del diritto amministrativo, da alcuni anni sottoposto, com'è noto, ad un profondo processo di revisione.
Peraltro, la professione di psicologo necessitava di un riconoscimento pubblico che la collocasse a pieno titolo fra le altre professioni liberali, e in questi dieci anni di applicazione, da parte degli organi governativi, degli Ordini professionali e della Magistratura, si è venuto configurando per essa un più specifico contesto normativo e giurisprudenziale - ambedue rappresentati nel Codice - che rappresentano un patrimonio di conoscenze, di modelli e di valori destinati a caratterizzare i suoi scenari giuridici e culturali futuri.
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