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La ricca produzione dottrinale sul pubblico impiego ha sistematicamente trascurato le carriere sottratte alla privatizzazione, ovvero quelle attualmente indicate nell'art. 3 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, le cui controversie restano devolute al giudice amministrativo.
Una più adeguata riflessione sistematica su tali carriere va tuttavia oggi effettuata, anche in considerazione di fondamentali e recenti sopravvenienze normative che hanno profondamente innovato l'accesso, lo sviluppo di carriera e lo status giuridico del personale non depubblicizzato: si pensi alla riforma dell'ordinamento giudiziario (approvata a luglio 2007), delle carriere prefettizie e diplomatiche, ai mutamenti della carriera universitaria, agli stravolgimenti profondi che hanno toccato il dicastero Difesa ed il personale militare.
A ciò si aggiunga che le carriere presso alcuni prestigiosi organi costituzionali (Camera, Senato, Presidenza della Repubblica, Corte costituzionale) sono state raramente studiate in dettaglio, oltre che per la richiamata disattenzione dottrinale, anche per un probabile riserbo che caratterizza il relativo selezionato personale.
Il Trattato, frutto di un pluriennale attento lavoro di reperimento delle molteplici fonti, della ricca giurisprudenza e della dottrina, intende offrire a studiosi, magistrati e avvocati un quadro, puntuale ed aggiornato, su tutti i profili lavoristici della carriere pubbliche non privatizzate: dall'ingresso nei rispettivi ruoli sino alla cessazione dal servizio, vagliando tutte le questioni gestionali, assai peculiari, dei rispettivi rapporti di lavoro.
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