La memorizzazione locale sembra essere disabilitato nel tuo browser.
Per la migliore esperienza sul nostro sito, assicurati di attivare la memorizzazione locale nel tuo browser.
Il lavoro affronta il tema dei concordati fallimentari proposti ed omologati contro la volontà del fallito. L'intervenuto superamento del "monopolio" del fallito nella presentazione della proposta di concordato fallimentare e l'ampliamento della legittimazione ai creditori ed ai terzi consente oggi la creazione di un vero mercato delle imprese in crisi, permettendo a chiunque, attraverso lo strumento concordatario, di eseguire operazioni "ostili" di acquisizione "coattiva" della proprietà dell'intero patrimonio fallimentare, anche in pregiudizio degli interessi del fallito. L'Autore, dopo aver individuato e comparato i vari interessi giuridici meritevoli di tutela nell'ambito della procedura fallimentare, delinea i limiti di ammissibilità dei concordati "ostili", ricavabili in via sistematica dai principi generali operanti in ambito concorsuale. La ricerca si volge poi all'esame compiuto delle due principali ipotesi di concordati "ostili": i concordati proposti da creditori o terzi in competizione con la proposta del fallito ed i concordati "espropriativi", ovvero i concordati che, in quanto avanzati in procedure caratterizzate da una chiara prevalenza dell'attivo sul passivo, giungono ad "espropriare" il fallito del diritto di proprietà sul proprio patrimonio che sarebbe residuato dopo l'integrale pagamento dei creditori concorrenti.
Prodotti correlati