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Una metafora leopardiana applicata alla legge che ha perso i legami con i valori inalterabili della vita perché ancorata ad una ragione politica che vanifica le istanze sociali di chi non ha voce né forza. Occorre recuperare una tensione dialettica tra essere e dover essere per tornare a ritessere l'ormai dissolta tela della vita. E l'anello magico che lega l'essere al dover essere è proprio il giorno dell'attesa, della speranza del domani, il giorno della scelta del fine: il sabato. Giorno in cui l'individuo-persona investendo in intelligenza, volontà e cuore, ha diritto di pretendere il godimento giuridico dell'esistenza, perché nel giorno di festa, "la Domenica", possa essere effettivo titolare di beni (lavoro, salute, cultura, educazione...) e non già destinatario di beni di consumo. È un giorno in cui si ha diritto di sperare in un ritorno all'alta politica redenta dalle miserie della vita, sperare nelle potenzialità della storia che ha infinite riserve, sia sul piano individuale che sociale. Il giorno della previsione è garanzia di libertà nei confronti dell'arbitrio perché è il giorno in cui si costruisce per la difesa del "diritto sociale" che toglie ogni pretesa al potere di sostituirsi all'autorità che deriva dal senso comune dell'umanita'.
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