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Contributi di: B. Mortara Garavelli, G. Alpa, F. Coppi, G. Pascuzzi, M. Cortelazzo, G. Zaccaria, M. Ainis, F. Palazzo, A. Palanza, P. Grossi, C. Mirabelli, P. Fiorelli.
Lo studio del linguaggio, dei rapporti tra linguaggio comune e linguaggio giuridico, dell'uso del linguaggio giuridico nella comunicazione forense non avviene nel corso degli studi universitari di giurisprudenza e non è sinora stato oggetto di studio da parte dell'avvocatura ai fini della formazione linguistica nelle professioni legali.
Il giovane avvocato sperimenta solitamente il primo approccio con il linguaggio del diritto in uno studio legale ove attraverso la pratica forense assimila le tecniche espressive usate nella redazione degli atti. Notevole è anche l'influenza del linguaggio della giurisprudenza, in quanto l'avvocato è indotto ad utilizzare con gli argomenti giuridici dei testi giudiziari anche il linguaggio dei giudici.
Questo volume raccoglie i contributi di studiosi dell'Accademia della Crusca e di avvocati e giuristi sul linguaggio del legislatore, del giudice e dell'avvocato, fornendo un indispensabile strumento per tutti coloro che si preparano allo svolgimento della professione forense o che desiderano approfondire il problema.
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