La memorizzazione locale sembra essere disabilitato nel tuo browser.
Per la migliore esperienza sul nostro sito, assicurati di attivare la memorizzazione locale nel tuo browser.
La ragione della seconda edizione del volume risiede nell'esigenza di dar conto dell'evoluzione che la materia ha avuto nei dieci anni passati rispetto alla precedente. Un decennio nel quale gli assetti fondiari collettivi sono stati
singolarmente riscoperti a livello culturale, giuridico, economico ed
amministrativo. A livello culturale grazie all'attribuzione del premio
Nobel per l'economia ad Elinor Ostrom, per i suoi libri sulle risorse
collettive, attribuzione che ha favorito un dibattito approfondito, in
Italia e non solo, sui beni comuni, ed in particolare sulla disciplina delle
acque pubbliche; a livello giuridico per il risalto sempre maggiore dato
a questa materia nelle trattazioni sulla proprietà e per il rilievo che
numerosi convegni di studio hanno evidenziato nella dottrina accademica giuridica
che si è interessata dell'argomento, sempre guidata con profondissima
cultura e tenace passione da Paolo Grossi; a livello economico, grazie
all'attività di un gruppo di studiosi animato da Pietro Nervi, che ha
minuziosamente elaborato una teoria economica dei beni collettivi,
attenta sia alla loro sostenibilità finanziaria sia alla loro compatibilità
ambientale; infine, a livello amministrativo, perché una nuova consapevolezza
delle Regioni in materia di usi civici ha permesso di realizzare
un gran numero di verifiche demaniali e di attività di riordino ad esse
collegate, che hanno costretto Comuni e cittadini, sia gli uni sia gli altri
spesso distratti, ad occuparsi del territorio di propria competenza e
della sua storia.
Rispetto alla prima edizione, si è deciso di mantenere un impianto
che era stato sostanzialmente accolto con apprezzamento dagli studiosi della materia: è stata aggiornata la legislazione
regionale e sono stati aggiunti i principali riferimenti ai lavori pubblicati
in questi ultimi dieci anni, a dimostrazione di come la materia degli assetti fondiari collettivi sia
ben lungi dal rappresentare un retaggio di economie e strutture sociali
superate, bensì costituisca un banco di prova attuale ed utilissimo per
elaborare e proporre alternative credibili sia allo stato sia al mercato.
Prodotti correlati