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A quaranta anni dalla Sua morte gli agraristi italiani vogliono ricordare Emilio Betti e il Suo insegnamento. In particolare, vogliono tenere presente il pensiero espresso dal Maestro nel suo tempo e nelle temperie culturali in cui operava, ma al fine di verificare il senso della sua "lezione" nella prospettiva dei problemi moderni del diritto in generale e del diritto agrario in particolare. Oggi il diritto agrario nazionale, che si è profondamente comunitarizzato con il divenire sempre più un mixtum di leggi pubbliche e private, sembra assumere una posizione di contrasto agli istinti egoistici ormai prevalenti nella società per l'esigenza di un raccordo tra gli interessi dei produttori agricoli e quelli della collettività nella prospettiva anche delle future generazioni. Negli Atti del Convegno riportati nel testo i relatori ci daranno conto del moderno contenuto della disciplina giuridica dell'agricoltura, lasciando a ciascuno di noi di formulare o, almeno, di "sentire" la risposta da dare oggi al problema gestito allora da Emilio Betti, con quella sua stessa tensione di ricerca in riguardo al rapporto tra comunità e Stato, tra diritto e legge, nell'analisi di un diritto - quale è il nostro attuale diritto agrario - chiamato a governare conflitti di interessi in cui convivono logiche egoistiche e logiche cooperative.
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