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Spesso il diritto è studiato come astrazione, dimenticando che è regola dell'agire umano: esiste una realtà materiale cui la norma giuridica, e l'interpretazione che se ne da, deve essere applicata; perciò sarebbe opportuno che di ogni opinione fossero verificati anzitutto gli effetti pratici.
Chi studia in pura teoria è portato a rielaborare e criticare le tesi altrui, chi sceglie di studiare in pratica deve applicare quelle tesi: e si accorge che sono lacunose, insufficienti; che certe questioni non sono state sollevate; che certi dubbi non sono stati mai affrontati.
In particolare, una materia come la volontaria giurisdizione, infinita per le sue applicazioni pratiche, indefinita per la scarsa normativa, meritava una lettura diversa.
A circa vent'anni dalla precedente edizione, l'autore aggiorna in quest'opera le proprie opinioni con le evoluzioni di dottrina e giurisprudenza.
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