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Il volume tratta dei vari aspetti del patrimonio culturale intangibile, come tutelato dalla convenzione conclusa in ambito UNESCO nel 2003: definizione, forme di protezione, ruolo delle comunità di praticanti, rapporto con i diritti umani e con i diritti delle comunità indigene, rapporto con i diritti di proprietà intellettuale, tipi particolari di patrimonio (agroalimentare e agroforestale) e dai diritti di alcuni Stati (Italia, Giappone, Islanda, Nuova Zelanda). E' considerata anche la dimensione regionale e locale, con riferimento al patrimonio intangibile dell'area veneziana e comasca.Sempre maggiore, soprattutto dopo l¿adozione in sede UNESCO della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale intangibile (2003), è l¿interesse suscitato da manifestazioni della cultura che sono a volte ingiustamente trascurate e che assicurano un¿identità alle loro eterogenee comunità di praticanti (o depositari). Queste manifestazioni rappresentano oggi una seria alternativa al fenomeno della progressiva mondializzazione sugli schemi della dominante cultura anglo-americana. Resta il fatto che l¿esigenza della protezione di un patrimonio così ricco e così diverso non può limitarsi alla copertura data da un trattato internazionale, ma deve prima di tutto affermarsi a livello nazionale e locale. In questo volume, che intende combinare le dimensioni internazionale, nazionale e locale, sono pubblicati i contributi presentati in occasione di due convegni tenuti a Venezia il 22 e 23 ottobre 2010 e a Novedrate il 29 aprile 2011. Entrambi i convegni avevano per oggetto il medesimo tema generale, vale a dire il patrimonio culturale intangibile nelle sua dimensione complessiva e alla luce dei problemi legati alla sua protezione, soprattutto in riferimento alla sopra richiamata Convenzione UNESCO del 2003. Ciascun convegno esaminava poi in modo specifico la dimensione locale, rispettivamente veneziana o comasca, di tale patrimonio. L¿analoga prospettiva seguita nei due eventi, pur nella diversità dei casi specifici, spiega la scelta dei curatori di pubblicare gli atti dei due convegni in uno stesso volume e spiega anche l¿eterogeneità dei contributi, preparati non solo da studiosi di varie discipline, ma anche da alcuni ¿¿depositari¿¿ di elementi del patrimonio culturale intangibile.
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