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Questo Manuale si caratterizza per una scelta finalizzata non già a comprimere gli argomenti trattati, bensì a selezionare i contenuti che debbono costituire la base culturale e conoscitiva indispensabile per ogni laureato (sia pure triennale) che voglia misurarsi, con possibilità di successo, con le sfide della professione e della cittadinanza consapevole.
Sulla base di queste considerazioni l'autore ha preferito plasmare la materia del diritto costituzionale in modo modulare, così da poter soddisfare le esigenze didattiche dei diversi ordinamenti e venire incontro alla differente consistenza che, in termini di crediti, possiedono gli insegnamenti riconducibili all'area del diritto pubblico e del diritto costituzionale.
Per questa ragione l'opera è suddivisa in quattro parti autonome, ma tra di loro strettamente coordinate sia dal punto di vista contenutistico, che metodologico.
Il primo volume approfondisce l'organizzazione costituzionale dello Stato: studiata sotto il profilo dei principi generali, della formazione storica degli istituti, degli organi costituzionali, del sistema delle fonti.
Il secondo volume ha ad oggetto l'organizzazione territoriale della Repubblica: prende, cioè, in considerazione, l'ordinamento regionale, il sistema degli enti locali e le relazioni che - in termini di coordinamento e di collaborazione - intercorrono tra lo Stato e le autonomie territoriali. La specificità dell'autonomia in Italia è affrontata in relazione con le principali tendenze del regionalismo e del federalismo.
Il terzo volume è dedicato ai diritti della persona e delle formazioni sociali: considerando, da un lato, le posizioni soggettive tutelate dalla nostra Costituzione e valutando, dall'altro lato, gli strumenti istituzionali e giurisdizionali predisposti dall'ordinamento per assicurare la loro effettività.
L'ultimo volume, infine, si propone di inquadrare le caratteristiche del sistema costituzionale italiano nel più ampio scenario internazionale, invitando a comparare la nostra realtà con le esperienze in atto in altri ordinamenti (anche in quelli a noi geograficamente e culturalmente più lontani). Si tratta di un contributo a considerare, in un mondo sempre più globalizzato, le buone ragioni degli altri.
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